Ansia e depressione: un piano per affrontare lo stress da pandemia – Il progetto «Ricominciare» dei Fatebenefratelli

Nelle strutture dell’ordine ospedaliero saranno attivati centri per aiutare gli ex malati e i familiari delle vittime a superare i disturbi post-trauma

PAOLO VIANA

L’emergenza pandemica ha richiesto il distanziamento interpersonale e ha così promosso l’isolamento individualistico, scatenando però al contempo il fenomeno dell’alienazione: ogni individuo ha cominciato a temere l’altro per paura del contagio.

Il nemico invisibile, il Covid-19, come uno “tsunami” interno ha travolto le nostre vite con gravi conseguenze fisiche e psicologiche, particolarmente evidenti in chi ha vissuto l’esperienza della malattia personalmente o attraverso i familiari. Per superare le ricadute di tale evento e ritrovare se stessi è nato il progetto “Ricominciare” del Fatebenefratelli, che – grazie a una raccolta di fondi aperta sul sito della Provincia Lombardo-veneta dell’Ordine o con donazioni tramite bonifico – attiverà poliambulatori multidisciplinari nelle varie strutture dell’ordine ospedaliero, fornendo ai pazienti un’assistenza integrale, dall’aspetto fisiologico a quello spirituale.

«L’assistenza del centro è volta alla diagnosi e alla cura di forme di ansia e depressione, in modo da evitarne la possibile cronicizzazione – spiega la dottoressa Maria Rosaria Rapolla, psichiatra del Centro Sant’Ambrogio Fatebenefratelli –. L’ansia e la sintomatologia depressiva possono infatti manifestarsi tanto nelle persone che hanno vissuto la malattia da Covid19 (ovvero i ricoverati in ospedale) quanto nei familiari delle vittime, lontani dai propri cari e che faticano a rielaborare il lutto, e altrettanto negli operatori sanitari, i primi esposti ogni giorno alla continua lotta interiore tra il senso del dovere e il timore per la propria salute e quella dei propri cari; tra il senso di colpa per i pazienti deceduti e lo stress fisico e psichico».

«Ma ad aver bisogno di aiuto possono essere anche coloro che, durante il lockdown, hanno trovato nelle sostanze stupefacenti una valvola di sfogo o tutte le vittime (donne e bambini) di maltrattamenti domestici. Bisogna, cioè, affrontare il cosiddetto disturbo post-traumatico da stress, curabile tramite un intervento psicoterapeutico, di solito di tipo cognitivo-comportamentale, o farmacologico con l’aiuto degli specialisti». Il problema riguarda tutti perché – aggiunge la dottoressa – «l’isolamento e la scarsità di stimoli possono aver peggiorato un decadimento cognitivo, favorito la perdita del ritmo sonno-veglia o fatto uscire dalla latenza dei sintomi depressivi. Senza dimenticare che nell’anziano la depressione può manifestarsi con sintomi che possono far pensare alla comparsa di una demenza, con la differenza che mentre per quest’ultima purtroppo ad oggi non esiste una cura, per la depressione invece c’è un’ottima risposta ai farmaci».

Il progetto del Fatebenefratelli vuole offrire la spinta per “ricominciare”, intraprendendo un percorso di accompagnamento umano e spirituale (con il supporto di un team di professionisti del Servizio di Assistenza spirituale e religiosa dei Fatebenefratelli), ma soprattutto medico. Nelle strutture specializzate nella diagnosi e cura delle malattie della mente (Centro Sant’Ambrogio di Cernusco sul Naviglio, Centro Sacro Cuore di Gesù di San Colombano al Lambro e Irccs San Giovanni di Dio di Brescia) saranno perciò effettuati consulti psicologici, anche da remoto, mentre presso l’Ospedale Sacra Famiglia di Erba verranno eseguite visite di controllo e interventi diagnostici personalizzati per valutare gli eventuali esiti della malattia.

Paolo Viana, «Ansia e depressione: un piano per affrontare lo stress da pandemia. Il progetto “Ricominciare” dei Fatebenefratelli», in “Avvenire”, sabato 2 gennaio 2021, p. 9.

Foto: Ansia e depressione un piano per affrontare lo stress da pandemia / fatebenefratelli.it